Rebecca, Vivian,
Samya, Jamila, Chantal sono i nomi dei modelli di turbanti e
copricapo realizzati per pazienti oncologiche da donne migranti
che vivono nel Vallo di Diano e nell'Valle del Calore, a sud di
Salerno. Provenienti dall'Ucraina, dalla Nigeria, dalla Costa
D'Avorio, dalla Tunisia, dal Camerun, dall'Afghanistan e dalla
Guinea, le donne migranti sono le protagoniste del "Progetto
Sveva" iniziativa che, promossa dalla Cooperativa sociale Il
Sentiero, rientra nei progetti Sai (Sistema di Accoglienza e
Integrazione). I turbanti ed i copricapo vengono cuciti in due
laboratori di sartoria, ubicati a Sala Consilina e a
Bellosguardo, appositamente attrezzati con macchine da cucire
professionali. A coordinare il progetto sono Lucia Petrone e
Mariangela Cestaro. Per realizzare i copricapo vengono
utilizzati tessuti in jersey di cotone, bambù e viscosa che sono
morbidi, delicati ed adatti a pelli sensibili. "Abbiamo pensato
di usare - dichiara la stilista Ylenia Di Filippo che conduce i
due laboratori- tessuti dalle stampe etniche e colorate con
caratteristiche antimicrobiche, antibatteriche, antisettiche,
anti-radiazioni UV, ipoallergeniche e con un buon assorbimento
del sudore". I turbanti e i copricapo vengono periodicamente
donati alle associazioni del Salernitano che assistono donne con
patologie oncologiche sottoposte a cicli di chemioterapia che
comportano la caduta dei capelli.
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