Mentre i dividendi da distribuire
ai soci di Atlantia grazie agli utili di Aspi aumentavano, i
costi di manutenzione per le autostrade diminuivano. Un trend
costante dal 2010 al 2018 fotografato dagli investigatori della
guardia di finanza analizzando i bilanci di Atlantia e Aspi dopo
il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). A
illustrare in aula l'andamento delle due curve è stato il
colonnello delle fiamme gialle Ivan Bixio che con il Primo
gruppo ha seguito le indagini dal giorno della tragedia.
Il periodo preso in esame è stato quello dal 2010 al 2018.
Per quanto riguarda i dividendi, è stato spiegato in aula, "si
vede un trend crescente. In quegli otto anni ne sono stati
distribuiti 7 miliardi e mezzo", con un picco nel 2017, anno in
cui per operazioni straordinarie di riorganizzazione di
Atlantia, ci sono dividendi straordinari per oltre due miliardi.
Fino a quell'anno Atlantia detiene il 100% di Aspi. Nel 2017
entrano i nuovi soci, tedeschi e cinesi, che partecipano alla
distribuzione degli utili.
Per quanto riguarda invece le manutenzioni "si assiste a una
decrescita" sempre dal 2010 al 2018. Si va dal miliardo e mezzo
speso nel 2010 ai 770 milioni nel 2018. Il dato è stato
raffrontato con quanto fatto dalle altre concessionarie che
hanno invece aumentato i costi di produzione dal 2012 al 2018.
Per la procura questi raffronti dimostrerebbero la filosofia
dell'allora amministratore delegato Giovanni Castellucci:
aumentare i dividendi da distribuire ai soci a fronte di un calo
delle spese di manutenzione.
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