La Regione Marche ha promosso un
incontro a Fabriano, in collaborazione con il Comune, presenti
sindacati, sindaci del territorio e associazioni di categoria,
"per discutere le gravi ricadute occupazionali delle due
vertenze Beko e Fedrigoni. Presenti, tra gli altri, gli
assessori regionali Stefano Aguzzi e Chiara Biondi.
"Il piano presentato da Beko è irricevibile, - ha detto
Aguzzi - ma confidiamo molto nella trattativa e nella
possibilità di influire attivamente, anche grazie al Golden
Power. Le vertenze Beko e Fedrigoni rappresentano una sfida
cruciale per le nostre aree interne, già duramente colpite dalla
crisi economica".
L'appuntamento, ricorda la Regione, ha fatto seguito al
vertice di ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy
(Mimit), durante il quale la Beko ha presentato un piano
industriale che prevede 1.935 esuberi in Italia su 4.400
occupati entro il 2025. Nello specifico nelle Marche si parla
della chiusura dello stabilimento di Comunanza nell'ascolano
(320 esuberi), di 66 esuberi a Melano nel fabrianese e della
chiusura del centro Ricerca e Sviluppo di Fabriano con un
impatto anche sul settore impiegatizio.
"L'impegno della Regione sarà massimo - ha ribadito Aguzzi -.
Metteremo in campo tutte le misure a nostra disposizione per
difendere l'occupazione e i siti produttivi. La trattativa è
solo agli inizi". "Il governo - ricorda la Regione - ha
confermato la volontà di esercitare il Golden Power, uno
strumento che consente di vincolare operazioni societarie in
settori strategici, garantendo investimenti in Italia e la
tutela dell'occupazione. Questo vincolo è stato imposto alla
newco turco-americana Beko, nata dalla fusione tra Arcelik e
Whirlpool nel 2023".
Sul fronte Cartiere Fedrigoni, la Regione e il Ministero
"hanno richiesto misure di mitigazione rispetto alla chiusura
del sito produttivo di Giano di Fabriano al tavolo tecnico che
si è riunito nei giorni scorsi. L'azienda aveva annunciato 195
licenziamenti diretti entro il 2024 con circa 50 posti di lavoro
persi nell'indotto, e aveva presentato poi un piano che
ridurrebbe gli esuberi di 130 unità". La Regione "ha proposto
una sospensione dell'attività dello stabilimento, non la sua
chiusura, con cassa integrazione per un anno, al fine di
mantenere aperta una prospettiva di soluzione occupazionale".
"L'incontro - osserva la Regione - ha rappresentato
un'occasione per raccogliere proposte e osservazioni da
sindacati e associazioni di categoria. Per Beko, il prossimo
appuntamento è fissato al 10 dicembre al Mimit, al quale seguirà
un nuovo tavolo regionale con comuni e parti sociali per
definire ulteriori strategie.
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