Ha preso il via nelle commissioni
Governo del territorio e Industria del Consiglio regionale,
riunite in seduta congiunta, il cammino del disegno di legge
sulle aree idonee per l'installazione di impianti di produzione
di energia da fonti rinnovabili, approvato dalla giunta la
settimana scorsa.
L'iter comincia con una lunga serie di audizioni, iniziata
con gli assessori dell'Ambiente, Rosanna Laconi, degli Enti
locali, Francesco Spanedda e dell'Industria Emanuele Cani, per
poi proseguire con tutti i portatori di interesse, a partire dal
coordinamento dei comitati territoriali anti sepculazione e da
quello che ha promosso la legge "Pratobello '24", e poi gli
ambientalisti del Grig, Italia Nostra, Lipu, Wwf, l'Anci e le
associazioni di categoria agricole e industriali.
"La legge tutto sommato in alcuni punti va bene - ha
sottolineato Daniela Falconi, presidente dell'Anci Sardegna ai
giornalisti a margine dell'audizione - ma ci sono dei punti da
chiarire bene: abbiamo chiesto una cartografia che identificasse
esattamente quali sono le aree idonee e non idonee, per non dare
spazio a interpretazioni e abbiamo chiesto anche che si
dettagliasse meglio l'articolo 3, che consente ai Comuni delle
deroghe sulle aree non idonee, proprio per evitare che ci sia in
questo caso un assalto speculativo verso i territori". La strada
per l'Anci è quella delle comunità energetiche: "Vogliamo una
comunità energetica almeno in ogni comune della Sardegna -
ribadisce Falconi -. Questa è la base da cui le nostre comunità
e i nostri territori possono partire e su cui si può lavorare".
Il giudizio dei comitati sardi contro la speculazione
energetica, con il loro coordinatore, Antonio Muscas è di
attesa: "A una prima lettura ci pare che il dl 45 abbia accolto
alcune nostre istanze - ha spiegato -. Ci sono però alcune
lacune come l'assenza dell'indicazione delle aree idonee. Non ci
sono nemmeno premialità per chi installa impianti di produzione
di energia rinnovabile su superfici già coperte".
L'avvocato Michele Zuddas, per il comitato Pratobello 24, ha
definito il ddl della giunta "un'adesione acritica alle
richieste del governo italiano. Di più: l'articolo 3 tradisce la
vera volontà della giunta, cioè far finta di bloccare tutto per
poi aprire la strada con le deroghe, nonostante 120mila
cittadini sardi con la sottoscrizione della proposta di legge
Pratobello 24 chiedano esattamente il contrario. C'è una
alternativa alla subalternità della Giunta ed è la nostra
proposta di legge, l'unica degna di essere votata da questo
consiglio regionale".
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