Anche Cagliari sarà una delle
piazze della protesta di medici e infermieri il prossimo 20
novembre data nella quale i sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed
e Nursing Up hanno proclamato lo sciopero nazionale di 24 ore
contro la legge di bilancio del governo Meloni. Secondo le sigle
il testo della legge di Bilancio per il 2025 "conferma la
riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto
annunciato nelle scorse settimane" e conterrebbe solo "briciole
che offendono l'intera categoria".
Nel capoluogo sardo a queste motivazioni si aggiunge la
vertenza dei medici dell'Arnas Brotzu per riconoscere la parità
salariale dei medici rispetto ai colleghi delle Asl isolane e
per la stipula del nuovo contratto integrativo. La segreteria
aziendale Cimo esprime "forte preoccupazione e disagio per la
mancata sottoscrizione del contratto integrativo aziendale e per
la mancata soluzione del problema della disparità salariale con
le altre aziende regionali. Tra i temi che continuano a
suscitare grande rabbia rimane l'esiguità dei fondi aziendali
della
Dirigenza sanitaria, a causa della quale il salario di risultato
dei dirigenti del Brotzu è pari a circa un
decimo dei colleghi di altre Aziende - spiega il delegato
Emanuele Cabras - Si chiede, pertanto, un impegno concreto del
mondo politico e dell'assessorato regionale alla Sanità in
particolare affinché trovi applicazione l'articolo 5 della legge
regionale 1/2023 e affinché vengano reperite ulteriori risorse
con l'assestamento di bilancio
in discussione a breve in Consiglio regionale".
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