Raccogliere fondi per contrastare la
grave insicurezza alimentare che colpisce oltre 31 milioni di
persone in Etiopia, Kenya e Somalia è l'obiettivo della campagna
di Unhcr Italia dal titolo "Torniamo a sentire". I fondi
raccolti serviranno a finanziare la risposta umanitaria
dell'Unhcr a beneficio dei rifugiati e degli sfollati in questi
Paesi, in particolare per garantire aiuti essenziali per la
sopravvivenza, cibo, alloggi di emergenza, acqua potabile e cure
mediche.
"Con questa campagna vogliamo accendere i riflettori sulle
condizioni di milioni di persone la cui sofferenza - spiega
Laura Iucci, direttrice della raccolta fondi di Unhcr Italia -
fatica a guadagnare l'attenzione dei media e dell'opinione
pubblica. Il nostro appello è di tornare tutti a sentire l'urlo
silenzioso della fame con il cuore, e di farlo con empatia e con
generosità. Invitiamo tutti a donare per garantire alle famiglie
in fuga un sostegno, anche piccolo, ma che fa la differenza. In
un momento come questo, dove le emergenze umanitarie aumentano
mentre diminuiscono le risorse per gli aiuti, ogni singolo
contributo è essenziale e imprescindibile".
La drammatica combinazione tra conflitti ed effetti del
cambiamento climatico moltiplica la vulnerabilità e la
sofferenza delle famiglie in fuga. "Questa è la peggiore siccità
che abbia mai visto. Abbiamo camminato per otto giorni. Non
avevo nulla da mangiare per i miei figli. Piangevano e
piangevano. Ho pensato di togliermi la vita piuttosto che
vederli morire di fame davanti a me" racconta Shamsa Amin Ali,
38 anni, rifugiata somala in Kenya e la sua stessa situazione la
vivono 31,7 milioni di persone strette nella morsa
dell'insicurezza alimentare acuta.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA