Alcuni "clienti del gruppo" dei
presunti dossieraggi, "consapevoli" della riservatezza e
dell'illegalità delle "attività investigative commissionate",
potrebbero "attivare canali di fuga", ossia aiutare i
"componenti" della centrale di cyber-spie a fuggire, per
"evitare ripercussioni su se stessi o sui propri interessi
economici". Lo scrivono i carabinieri del Nucleo investigativo
di Varese in una maxi informativa di fine giugno scorso, nella
quale segnalano anche il legame tra Nunzio Samuele Calamucci, al
vertice della banda, per l'accusa, e una compagnia svizzera di
voli privati con la quale avrebbe effettuato vari "spostamenti".
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