"Da almeno vent'anni nel nostro Paese
il dibattito sulla cittadinanza non trova compiutezza né per
quanto concerne i connazionali che abitano oltreconfine né per
chi è nato, vive, studia, lavora da diverso tempo in Italia"
mentre serve "una cittadinanza attiva, partecipata e inclusiva".
Lo sottolinea il 19/esimo Rapporto italiani nel mondo della
Fondazione Migrantes, curato dalla sociologa delle Migrazioni,
Delfina Licata, presentato oggi.
"Oggi assistiamo a una sorta di distribuzione scalare dei
diritti di cittadinanza nel mondo della mobilità e delle
migrazioni - si legge nelle conclusioni del Report -. La
cittadinanza è vista in una sorta di gironi concentrici: nel
primo ci sono i cittadini comunitari, i cui diritti sono
regolati secondo il principio della reciprocità; nel secondo i
cittadini non comunitari, dove valgono accordi bilaterali,
convenzioni, patti coloniali; nel terzo ci sono i rifugiati, i
richiedenti asilo, gli apolidi, fino ad arrivare agli
irregolari. In questo senso qualcuno ha parlato di
'cittadinanze' più che di cittadinanza. Per questo è importante
- si legge ancora -, a partire dalla pari dignità delle persone,
e dal superamento di ogni forma di esclusione sociale, costruire
percorsi di cittadinanza che aiutino a rileggere l'uguaglianza
sociale delle persone".
"La base di questa costruzione è l'educazione e l'educazione
parte dalla conoscenza", sottolineano gli estensori del
Rapporto, "per questo motivo abbiamo dedicato l'annualità 2024
del nostro Rapporto Italiani nel Mondo al tema della
cittadinanza in modo da stimolare una riflessione su un
dibattito da troppo tempo ancorato su posizioni ideologiche e di
parte". Tuttavia, se "la mobilità va governata, non negata o
fermata", si rileva anche che "non è sufficiente identificare e
conoscere; occorre incontrare e accompagnare per costruire una
relazione costruttiva e risolutiva. Solo l'incontro aiuta a
costruire relazioni che vincono la paura, aprono al confronto,
invitano al dialogo. E l'incontro deve valorizzare la famiglia,
le nuove generazioni sempre più interculturali e con background
migratorio che richiedono protagonismo, cittadinanza e
partecipazione".
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