Proviene dal Trentino il
dispositivo Recco agganciato sotto un elicottero utilizzato nei
sorvoli nell'area sul Gran Sasso dove risultano dispersi da
domenica scorsa due alpinisti romagnoli, Luca Perazzini e
Cristian Gualdi.
Un sistema già utilizzato in Abruzzo nel 2021 nell'emergenza
Velino, con ben quattro persone disperse sotto una slavina. I
primi rilevatori Recco, realizzati con la collaborazione
dell'Istituto reale di tecnologia di Stoccolma, entrarono in
funzione tra il 1981 e il 1982 in Svezia, a Zermatt e in Tirolo,
per poi diffondersi in altre zone delle Alpi. Proprio in Svezia,
una tragedia del 1973, spinse alcuni soccorritori a studiare dei
sistemi più efficaci. Nel 1983 vennero messe sul mercato le
prime piastrine riflettenti, da fissare all'abbigliamento o agli
scarponi, per facilitare enormemente il lavoro dei soccorritori.
Il primo salvataggio di una persona sepolta grazie al sistema
Recco avvenne nel 1987 a Lenzerheide, in Svizzera.
"Il sistema Recco - spiega Elio Ursini del Laboratorio di
Geologia e sismologia dell'Università dell'Aquila - si compone
di due elementi: una piastrina (elemento piatto di circa 5 cm)
che in genere è posizionata su alcune tipologie di scarponi,
zaini o giacche tecniche e un apparecchio rilevatore utilizzato
dai soccorritori. Il rilevatore, utilizzato a mano dai
soccorritori (peso di circa un chilo) o agganciato sotto un
elicottero (permette di coprire aree più ampie), spiegato in
parole semplici è un trasmettitore-ricevitore che invia onde
radio e nel caso un'alpinista abbia con se la piastrina, essa
'riflette' l'onda reinviandola al rilevatore. A quel punto, il
soccorritore, ricevendo il segnale reinviato dalla piastrina,
comprende che in quel punto potrebbe esserci la persona che
indossa il Recco. Il rilevatore agganciato sotto l'elicottero in
genere si utilizza su spazi ampi e tramite questa strumentazione
si riesce a coprire fino a 1 chilometro quadrato in circa 6-10
minuti".
Ad auspicare un'intervento con dispositivo Recco è stato
anche il senatore Fdi Guido Quintino Liris, in visita ieri a
Fonte Cerreto, base della funivia. Tre anni fa, quando era della
Regione Abruzzo, ha avviato un'acquisizione di un'antenna, da
accompagnare con dei protocolli specifici sulla sicurezza in
montagna.
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