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A Palazzo Ducale di Urbino l'omaggio a Federico Barocci

A Palazzo Ducale di Urbino l'omaggio a Federico Barocci

Viaggio tematico nel percorso dell'artista, fino al 6 ottobre

ANCONA, 17 giugno 2024, 11:53

Redazione ANSA

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Le opere di Federico Barocci tornano a Urbino con una grande mostra a Palazzo Ducale che aprirà al pubblico dal 20 giugno e sarà visitabile fino al 6 ottobre, ospitata dalla Galleria Nazionale delle Marche.
    "L'Emozione della pittura moderna", curata da Lugi Gallo e Anna Maria Ambrosini Massari con Giovanni Russo e Luca Baroni, riporta ad Urbino il grande artista. "È un omaggio che la Galleria Nazionale delle Marche dedica al grande pittore della Corte della Rovere che chiude la tradizione aperta da Raffaello, portando l'arte nel Seicento", spiega Gallo.
    L'iniziativa si inserisce in quel percorso di valorizzazione del patrimonio storico-artistico custodito dal museo urbinate, caratterizzato da interventi di ristrutturazione, riallestimento, restauro e studio che hanno coinvolto lo storico palazzo e le importanti collezioni.
    La mostra porta dunque, nell'eccezionale cornice del Palazzo Ducale, le opere di uno dei suoi figli più illustri: Federico Barocci (1533-1612). Pittore, straordinario disegnatore e innovativo incisore, Barocci segna per quasi un secolo la scena artistica italiana ed europea. Nonostante la scelta, inconsueta all'epoca, di restare nella sua città natale, lontana dai grandi centri culturali e mecenatistici, egli riesce a imporsi con tenace fatica come il più ammirato, richiesto e pagato autore di dipinti sacri della seconda metà del '500.
    Con prestiti provenienti da principali musei nazionali e internazionali che arricchiscono la collezione già molto importante della Galleria Nazionale delle Marche, la mostra, di taglio monografico, raccoglie settantasei tra dipinti e disegni di Barocci, illustrando tutte le fasi della sua lunga carriera.
    Per la prima volta, il percorso artistico del maestro urbinate viene presentato secondo un ordinamento tematico, volto ad approfondire le peculiarità della sua produzione inserendola nel contesto della grande arte del Cinquecento e del Seicento.
    Sei i nuclei narrativi attraverso i quali si sviluppa la mostra, declinati secondo un ordinamento che lega la successione temporale dell'opera di Barocci ad una presentazione diacronica organizzata seguendo i diversi temi della sua pittura. Si partirà, nella prima sala, dalla disamina del contesto culturale in cui l'artista si forma e lavora.
    Nella seconda sala si affronterà il tema della composizione delle grandi pale d'altare realizzate con innovativi effetti di notturno che rivoluzionano la tradizione cinquecentesca con gli inediti bagliori cromatici che accompagnano alcuni capolavori.
    La terza sala è dedicata al tema degli affetti, della natura e delle emozioni con i dipinti di piccola dimensione destinati alla devozione privata in cui più evidenti risultano i ragionamenti di Barocci sulle intime relazioni fra i personaggi ed il loro rapporto con una natura intrisa di sentimento.
    La quarta sala sarà dedicata alla grafica di Barocci, con una scelta significativa di disegni, cartoni, incisioni provenienti dalle maggiori raccolte nazionali e internazionali. Nella quinta sala sarà possibile vedere le composizioni dalla loro fase preparatoria all'opera finita. Nella sesta sala saranno presentate le ultime opere del pittore risalenti al primo decennio del Seicento, nelle quali il colore diventa pura emozione cromatica anticipando alcune soluzioni che contraddistinguono l'arte barocca.
    L'arte di Barocci continua nell'appartamento roveresco del secondo piano dove la Galleria Nazionale delle Marche espone un numero rilevante di opere di carattere sacro della sua produzione. Fanno eco, alle opere esposte in Palazzo Ducale, quelle visibili in diversi luoghi della città di Urbino: da Il perdono di Assisi nella chiesa di S. Francesco alla Crocefissione dell'Oratorio della Morte, fino alla cattedrale urbinate, dove sono esposti il Martirio di S. Sebastiano, la Santa Cecilia e, nella cappella del Santissimo Sacramento, l'Ultima Cena.
   

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