/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La Chola Poblete al Mudec tra origini indigene e queer

La Chola Poblete al Mudec tra origini indigene e queer

Apre domani 'Guaymallén', anche sculture in pasta di pane

MILANO, 12 settembre 2024, 17:44

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Apre domani al Mudec di Milano la mostra Guaymallén dell'artista argentina La Chola Poblete, vincitrice nel 2023 del premio internazionale "Deutsche Bank Artist of the Year", e di recente premiata con una menzione speciale alla 60a Biennale di Venezia.
    Artista, performer e attivista per i diritti Lgbtq+, nel suo lavoro La Chola Poblete (1989) esamina in modo critico le conseguenze del colonialismo e della supremazia bianca nel suo Paese, l'Argentina. Attraverso differenti media come scultura, pittura, performance, disegno, acquarello e fotografia, riflette sulle sue radici indigene e queer e si oppone alla stereotipizzazione e all'esotizzazione delle popolazioni indigene.
    A questi temi si associa una riflessione più ampia che riguarda la posizione dell'artista nel mondo dell'arte in relazione alla sua identità e il ruolo delle istituzioni occidentali nel determinare i canoni di ciò che viene chiamato "arte".
    Con il progetto Guaymallén l'artista in particolare rende omaggio alle sue origini indigene e all'identità queer.
    Per l'esposizione milanese ha progettato uno spazio che si riferisce allo stile architettonico del barocco andino, ridisegnando gli ambienti di Mudec Photo come una "cattedrale del disegno" contemporanea, composto da stanze simili alle navate laterali di una chiesa. Un ambiente immersivo popolato da motivi e simboli religiosi, politici, erotici, pop-culturali e indigeni, tra storie di salvezza, vergini, martiri e antiche dee. La mostra presenta una serie di opere inedite realizzate cuocendo in forno sculture in pasta di pane, realizzate nel Panificio Davide Longoni, tra cui Maria & papas lays (Maria & patatine fritte) una figura ibrida che mescola cattolicesimo, spiritualità indigena e ideologia queer. Il percorso espositivo include inoltre una nuova serie di tre lavori fotografici in cui La Chola interpreta il personaggio principale, ispirandosi da una parte alle figure della mitologia, come ad esempio la lupa capitolina nell'opera La Loba (The She-Wolf), e dall'altra parte all'iconografia cristiana, come ne La Virgen de la leche (Madonna Lactans), che nutre con il suo latte un mormone, fino a una situazione estrema - rappresentata su una T-shirt - dove la stessa La Chola viene scuoiata.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza