(di Francesca Chiri)
Cyprea ed Afrodite, entrambe simbolo
di vita, bellezza ed amore, archetipi della madre, del ventre
materno che custodisce e genera, simboli della connessione che
unisce l'antica Grecia e la Roma Aeterna tramite la culla del
Mediterraneo, legame culturale di sponde ma anche liquido
amniotico che racchiude il mistero della generazione.
Si apre al Parco archeologico del Colosseo una mostra
internazionale di grande impatto culturale, Cyprea: La rete di
Afrodite, che intreccia l'arte contemporanea con l'archeologia,
celebrando la figura di Afrodite e il legame storico-culturale
tra Italia e Cipro.
In programma fino al 26 novembre, nelle sale del Museo del Foro
Romano, l'esposizione, curata da Giorgio Calcara, con la
direzione artistica di Stefania Pennacchio e quella scientifica
di Fulvia Toscano, direttrice del festival Naxoslegge punta a
rilanciare i valori e la cultura del bacino Mediterraneo,
coniugando l'eterno con il contemporaneo, rileggendo miti,
storie, leggende, attributi e iconografie della divinità
greco-romana attraverso opere di artisti provenienti da Cipro,
"l'isola legata all'origine della dea, e dall'Italia, dove in
età romana il culto di Venere, scelta da Gaio Giulio Cesare come
divina ascendente della Gens Iulia, in quanto madre di Enea, era
ampiamente diffuso", ricorda Alfonsina Russo, direttrice del
Parco archeologico del Colosseo che già ospita un'altra mostra
dedicata non a una dea ma ad una donna che si è fatta largo nel
mito, Penelope. "E non c'è posto migliore per esaltare il
vaolore eterno della Dea se non il Museo del Foro Romano rivolto
verso la Cella di Roma Aeterna, parte dell'antico Tempio di
Venere e Roma, il più grande e monumentale edificio di culto
della Roma Imperiale dedicato proprio alla dea Venus Felix,
portatrice di buona sorte e a Roma Aeterna, personificazione
della città" sottolinea Russo presentando la mostra che nasce da
una collaborazione artistica tra Italia e Cipro e che ha
chiamato 4 artisti ciprioti e 4 italiani a reinterpretare il
mito, Gabriels, Rosa Mundi, Nicola Verlato, Stefania
Pennacchio,Vassilis Vassiliades, Panikos Tembriotis, Lefteris
Tapas, Eleni Kindini. Le loro opere sono un'allegoria della vita
attraverso la Cyprea, che l'accoglie e la protegge, simbolo "
della donna, quale femmina, madre, creatrice e dispensatrice di
futuro", una e trina, come la Dea, commenta il curatore Giorgio
Calcara.
Come la conchiglia anche l'Isola di Cipro è divina, al centro
del mare e, nel ritorno alle origini un posto speciale lo
riveste anche Naxos, prima colonia greca di Sicilia, dove il 28
settembre si terrà una giornata di studi al Museo del Parco
Archeologico promossa da Naxoslegge, diretto da Fulvia Toscano,
che è anche direttore scientifico del progetto Cyprea.
Dando vita ad un percorso espositivo che si snoda tra Roma,
Naxos/Taormina, Pafos e Nicosia, creando un circuito simbolico
che rafforza i legami tra i paesi e invita alla riflessione
sulla continuità tra la bellezza del passato e l'interpretazione
contemporanea dell'arte.
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