E' stato assegnato il il Premio
Nazionale Risorgimento, edizione 2024, organizzato dall'Istituto
per la storia del Risorgimento con il patrocinio del Ministero
della Cultura, nato con l'obiettivo di promuovere la conoscenza
del Risorgimento italiano e dei fondamentali valori
politico-culturali e civili che lo hanno caratterizzato, ma al
tempo stesso offrire un riconoscimento tangibile alle
personalità, italiane e straniere, che si sono distinte per il
loro contributo alla ricerca scientifica e alla divulgazione
storica sui temi, i fatti, le figure e le idee che hanno segnato
l'Ottocento italiano ed europeo.
Per quanto riguarda il complesso dell'opera scientifica, il
Premio è andato alla storica francese Catherine Brice, a lungo
docente di storia contemporanea presso l'Institut d'études
politiques di Parigi e attualmente professore emerito
all'Università di Parigi.
Il Premio alla divulgazione storica, assegnato da una giuria
apposita, è invece andato al giornalista, scrittore e saggista
Dino Messina, storica firma del "Corriere della Sera", giornale
dove ha lavorato trent'anni e con il quale collabora con
articoli di attualità e cultura.
Il Premio libro dell'anno - riferito alle opere pubblicate,
anche all'estero, nel corso del 2023 - è infine andato a
Maurizio Isabella, da molti anni docente di Storia moderna
presso il Queen Mary College della University of London.
Infine, il Premio speciale della giuria, che è stato
assegnato al presidente emerito della Corte Costituzionale
Giuliano Amato per il suo volume, pubblicato nel 2023, C'era una
volta Cavour. La potenza della grande politica.
"Attraverso l'assegnazione di questi riconoscimenti - ha
spiegato Alessandro Campi, direttore dell'Isri - certamente
abbiamo inteso ribadire l'importanza dei valori di unità,
libertà e impegno civile promossi durante il Risorgimento e che
sono, ancora oggi, il fondamento della nostra identità
nazionale. È questo d'altronde uno degli obiettivi istituzionali
perseguito dall'Istituto per la storia del Risorgimento italiano
sin dalla sua fondazione nell'ormai lontano 1935. Ma ci premeva
anche far conoscere e valorizzare il contributo allo studio del
Risorgimento dato ancora oggi da importanti e appassionati
studiosi anche fuori dai confini nazionali. Segno che quella
fase della storia italiana continua ad essere oggetto di
attenzione e ricerca, di riflessione e dibattito, per quanto
siano nel frattempo cambiati gli approcci di studio, le
metodologie d'indagine e le sensibilità collettive. La storia è
per definizione uno strumento di conoscenza e un fattore
identitario. Quella del Risorgimento, per un paese come
l'Italia, lo è a maggior ragione. E promuoverne lo studio è
anch'esso uno degli obiettivi che da sempre persegue l'Istituto.
Questo Premio alla sua prima edizione vuole dunque essere anche
un riconoscimento simbolico a tutti i grandi maestri che nel
corso dei decenni hanno contribuito ad una conoscenza sempre più
dettagliata, critica e obiettiva del nostro passato".
I riconoscimenti verranno consegnati il prossimo 29 novembre,
alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli, nel
corso di una cerimonia che avrà luogo a Roma presso la Sala
Spadolini del Ministero della Cultura.
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