Un'abside monumentale di 30 metri
nel frigidarium, decorata in marmo e calcare, con nicchie per
statue e funzione di facciata cittadina, frammenti di statue
imperiali e divine (Giove, Esculapio) e una colossale colonna in
marmo africano (odierna Turchia) sono stati scoperti dagli
archeologi dell'Università di Udine che stanno scavando
nell'area delle Grandi Terme di Aquileia, la città dell'Impero
Romano fondata nel 181 a.C. e devastata da Attila nel 452 d.C,
oggi importante sito archeologico in provincia di Udine.
Le nuove scoperte riscrivono in parte la storia dello stesso
complesso termale la cui costruzione del complesso è stata
retrodatata all'inizio del IV secolo d.C., intorno al 300 d.C.,
anziché diversi decenni più tardi.
La nuova datazione risulta dall'analisi al radiocarbonio di
un palo di ontano, e conferma l'avvio dei lavori sotto
Massimiano e Diocleziano, con probabile completamento da parte
di Costantino.
La ricerca, coordinata dal professor Matteo Cadario
dell'ateneo friulano, ha coinvolto 35 studenti, e punta a
valorizzare un complesso di 10mila metri quadrati, paragonabile
alle terme imperiali romane. I lavori di scavo e ricerca
proseguiranno nel caldarium e nelle aree nord-orientali, con la
prospettiva di ulteriori scoperte di rilievo storico.
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