Un vero dramma dove trionfa come non mai il mondo femminile, l'archetipo della madre salvifica, della solidarietà contro tutto e tutti e come valore aggiunto un cast, ovviamente sempre al femminile, che non stanca mai. 'Per il mio bene' di Mimmo Verdesca con Barbora Bobulova, Stefania Sandrelli, Marie-Christine Barrault e Leo Gullotta così alla fine ti prende e non delude. In sala da giovedì 5 dicembre con 01 Distribution il film ci porta fin dentro una fiorente industria di marmi del Nord Italia guidata con grande fermezza e competenza da Giovanna (Bobulova) che può contare sull'affetto della madre (Sandrelli) e della giovane figlia Alida (Sara Ciocca). Una vita serena quella di questa famiglia fino a quando Giovanna si accorge di avere una grave malattia che richiederebbe un donatore compatibile. Scoprirà così a oltre cinquant'anni che la madre in realtà non può aiutarla perché l'ha adottata e che quella vera di nome Anna (l'intensissima Barrault, candidata all'Oscar per il film, 'Cugino, cugina'), che riuscirà a trovare dopo mille difficoltà, vive in un dolore che la rende chiusa ermeticamente al mondo esterno. Giovanna la avvicinerà comunque con grande pazienza e amore per scoprire finalmente chi è davvero e da dove viene. "Certo c'è il tema della maternità in questo film - dice il regista -, ci sono tre modi di essere madri e di essere figlia. C'è una madre adottiva molto accudente come la Sandrelli e, al contrario, una madre biologica congelata come la Barrault. Infine, c'è la madre manager e piena di impegni interpretata dalla Bobulova". Un film troppo declinato al femminile? "Non c'è stata un'esplicita volontà in questo senso - spiega ancora Verdesca - tutto è venuto molto naturalmente, ma al mondo femminile riconosco comunque una maggiore profondità e sensibilità e poi ho sempre amato i complessi rapporti umani in generale". E aggiunge a chi gli fa notare che in tutto il film non c'è neppure un personaggio maschile positivo: "Non c'è nessuna strategia, nessuna voglia di lanciare messaggi, questa storia mi è venuta fuori d'istinto". Un'accusa al film che scuote anche la Bobulova che rivolgendosi al giornalista che aveva fatto la domanda dice polemica: "Anche se fosse un film dichiaratamente contro i maschi che ci sarebbe di male, di supereroi al cinema ce ne sono già troppi". Mentre sempre l'attrice sulle sue preferenze nell'interpretare ruoli forti o deboli: "Confesso - dice - di non fare troppo questa distinzione, mi capitano gli uni e gli altri". Grande assente la straordinaria attrice francese Marie-Christine Barrault, perfetta nel personaggio della madre biologica, che però affida il suo pensiero a un messaggio video: "Sono frustrata e dispiaciuta di non poter essere lì, ho amato questo film e il mio personaggio, un melodramma che mette in campo cose profonde".
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