Forza Italia non ci sta e nonostante la moral suasion del governo che chiede interventi limitati sulla manovra ribadisce che invece "può e va migliorata". A sottolinearlo ancora una volta è il vicepremier Antonio Tajani mentre in diversi dei suoi elencano i punti dolenti meritevoli di limature: pensioni minime in primis ma anche web tax che rischia di colpire non solo i big dell'e-commerce.
Ma soprattutto l'allentamento della pressione fiscale per i ceti medi con la richiesta di abbassare da 35 a 33% il secondo scaglione Irpef e di allargare la platea a 60mila euro. La manovra per Tajani, che fa sapere di parlare "con Giorgetti e non con i burocrati del Mef" va cambiata anche sul fronte della p.a. e in particolare sul blocco del turnover per le forze dell'ordine. Un punto sul quale, però, i sindacati di polizia hanno già fatto sapere di aver avuto rassicurazioni da parte del ministro Matteo Piantedosi. Restano invece sul piede di guerra i medici che confermano lo sciopero del 20 novembre "irreversibile se non si avvia una trattativa per un processo di cambiamento", dice Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale.
Tra le pieghe della manovra, intanto, spunta un'altra misura destinata a far discutere: lo stop alle detrazioni per moglie e figli a carico, se questi risiedono all'estero, per i lavoratori extra Ue. Una norma che, sommata alla stretta sul sussidio di disoccupazione per i lavoratori italiani rimpatriati fa parlare all'opposizione di un centrodestra "sfolla-Italia". "Non vogliono far venire lavoratori stranieri in Italia - accusa il segretario di +Europa Riccardo Magi - e provano a complicare la vita a chi è qui lavorando regolarmente e, al contempo, impediscono il rientro dei lavoratori italiani all'estero: il modo peggiore per affrontare i temi dell'immigrazione e dell'emigrazione".
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