"La vittoria di Trump, che può essere
anche motivo di preoccupazione perché non è il paladino di un
mondo multilaterale, può essere anche una sveglia per l'Europa.
Si può dire che la sveglia era necessaria. Se dovevamo fare
passi in avanti ora abbiamo un motivo in più per farlo".
Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo
Gentiloni, invocando difesa comune, innovazione tecnologia e
risorse comuni per stare al passo con la sfida globale in un
colloquio con il direttore dell'ANSA Luigi Contu alla 15esima
edizione del Salone della Giustizia.
Secondo Gentiloni, dire che l'Europa diventerà marginale
"forse è anche troppo pessimistico, siamo 450 milioni di
cittadini e dobbiamo anche essere consapevoli del privilegio di
essere europei, con un sistema democratico con servizi
universali che funzionano, e libertà". Tuttavia nel frattempo la
cooperazione internazionale fra grandi attori economici e
politici ha fatto un salto di livello determinato dall'emergere
della Cina e altre grandi potenze emergenti. Questo ha cambiato
un po' il tono del mondo", una realtà in cui gli Usa "hanno
sviluppato una enorme capacità di innovazione, la Cina cresce e
potrebbe raggiungerli" e "questa vecchia Europa che pure ha
fatto passi in avanti rischia di rimanere indietro".
Per stare al passo con queste sfide, Gentiloni ha invocato
"difesa comune, una industria della difesa comune con la
bandiera europea che presidia almeno alcune zone del mondo". In
secondo luogo l'implementazione del Rapporto Draghi per una
spinta all'innovazione tecnologica: "quello che sta succedendo
nel mondo potrebbe spingere" a fare passi avanti su quel
programma. Infine, ha spiegato Gentiloni, "tutto ciò ha bisogno
di risorse comuni europee".
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