"La carenza di personale qualificato
è un'emergenza da affrontare subito, soprattutto con un'adeguata
politica formativa. Si devono irrobustire le politiche del
lavoro, armonizzandole con quelle dell'istruzione e con gli
interventi contro la crisi demografica e la gestione
dell'immigrazione, fattore non secondario a fronte di una quota
di dipendenti stranieri che nelle imprese è pari al 14,8% e che
sale al 17,1% nelle micro e piccole imprese". Lo sottolinea il
presidente di Confartigianato, Marco Granelli, commentando il
rapporto dell'associazione secondo cui peggiora la carenza di
manodopera.
Secondo il rapporto, per reagire alla carenza di personale,
attrarre giovani talenti e trattenere i lavoratori con più
elevate skill ed esperienza, il 66% dei piccoli imprenditori
adotta una serie di strategie. In particolare, il 32,6% punta su
aumenti salariali, il 28,5% su flessibilità degli orari di
lavoro e il 24,9% sulla collaborazione con le scuole,
soprattutto quelle ad indirizzo tecnico e professionale. Secondo
Confartigianato, infatti, per il 72% dei lavoratori necessari
alle piccole imprese è richiesto un titolo secondario tecnico o
con qualifica o diploma professionale o una laurea in materie
scientifiche, tecnologiche ed ingegneristiche (Stem).
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