Tornano i disagi nel traporto
ferroviario britannico per una nuova ondata di scioperi, in atto
da oggi e per tre giorni, proclamato dal più bellicoso sindacato
dei macchinisti dell'isola: l'Aslef, dissociatosi in questi mesi
dagli accordi raggiunti dopo lunghe vertenze salariali in altri
settori del servizio pubblico nel Regno Unito e da altri
lavoratori delle stesse ferrovie.
La protesta di oggi riguarda cinque importanti vettori
ferroviari dell'isola, come Avanti West Coast, gestore di tratte
occidentali chiave nel Paese (ad esempio lungo la linea che da
Londra porta a Manchester e poi fino a Glasgow, in Scozia),
sullo sfondo di un braccio di ferro in corso da tempo su
richieste di aumenti di stipendio superiori alle offerte
aziendali. Mentre domani coinvolgerà fra gli altri i macchinisti
dei treni che viaggiano da e per l'aeroporto di Heathrow, primo
scalo del Regno e d'Europa; e lunedì quelli impiegati da altre 8
aziende, incluse quelle che garantiscono il servizio ferroviario
verso altri due importantissimi aeroporti londinesi, Stantsted
(principale hub di Ryanair) e Gatwick.
Gli scioperi stanno causando ritardi e cancellazioni lungo
le tratte interessate; disagi a cui si sommano in queste ore i
contraccolpi sul traffico causati dal deragliamento, avvenuto
stamattina presto senza conseguenze per i passeggeri, di un
treno locale della National Rail presso West Ealing, nell'area
metropolitana di Londra: con ricadute e rallentamenti sui
convogli in direzione Heathrow della Great Western Railway,
della Elizabeth Line e di Heathrow Express.
Di positivo, per gli utenti del trasporto pubblico
britannico, c'è invece la conferma della revoca di uno sciopero
di categoria di dipendenti della tentacolare e affollata metro
londinese (la cosiddetta Tube), già fissato per la settimana
prossima.
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