Una serie di attacchi aerei ha preso di mira nelle prime ore del mattino la capitale dello Yemen, Sanaa. Israele ha dichiarato di aver colpito "obiettivi militari" appartenenti ai ribelli Houthi dello Yemen dopo aver intercettato un missile lanciato dal gruppo ribelle.
"L'Idf - si legge in una nota delle Forze di Difesa - ha condotto attacchi precisi su obiettivi militari Houthi nello Yemen, inclusi porti e infrastrutture energetiche a Sana'a, che gli Houthi hanno utilizzato in vario modo a scopi militari".
"Poco tempo fa, in seguito all'approvazione dei piani di attacco da parte del ministro della Difesa israeliano Israel Katz, i jet da combattimento dell'Iaf, con la direzione della direzione dell'intelligence e della marina israeliana, hanno colpito obiettivi militari appartenenti al regime terroristico Houthi sulla costa occidentale dello Yemen e nell'entroterra", precisa ancora l'esercito israeliano, aggiungendo che "Israele non esiterà ad agire per difendere se stesso e i suoi cittadini dagli attacchi Houthi". Un canale mediatico appartenente agli Houthi ha affermato che gli attacchi hanno colpito centrali elettriche, un porto e un impianto petrolifero.
L'Iran definisce gli attacchi israeliani sullo Yemen "una flagrante violazione dei principi e delle norme del diritto internazionale". E' quanto afferma in un comunicato il portavoce del ministero iraniano degli Esteri, Esmaïl Baghaï, condannando "l'appoggio incondizionato degli Stati Uniti" dato a Israele.
Hrw: 'Da Israele a Gaza crimine di sterminio e atti di genocidio'
Le autorità israeliane "hanno intenzionalmente privato i civili palestinesi di Gaza di un adeguato accesso all'acqua dall'ottobre 2023, con grande probabilità causando migliaia di morti e commettendo così il crimine contro l'umanità di sterminio e atti di genocidio": lo afferma Human Rights Watch in un rapporto pubblicato oggi.
Nel rapporto di 179 pagine, Hrw afferma di avere scoperto che le autorità israeliane hanno intenzionalmente privato i palestinesi di Gaza dell'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici necessari per la sopravvivenza umana di base.
"Le autorità e le forze israeliane hanno interrotto e in seguito limitato l'acqua corrente a Gaza; hanno reso inutile la maggior parte delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie di Gaza tagliando l'elettricità e limitando il carburante; hanno deliberatamente distrutto e danneggiato le infrastrutture idriche e igienico-sanitarie e i materiali per la riparazione dell'acqua; e hanno bloccato l'ingresso di forniture idriche essenziali".
"L'acqua è essenziale per la vita umana, eppure per oltre un anno il governo israeliano ha deliberatamente negato ai palestinesi di Gaza il minimo indispensabile di cui hanno bisogno per sopravvivere", ha affermato Tirana Hassan, direttore esecutivo di Human Rights Watch. "Non si tratta solo di negligenza; è una politica calcolata di privazione che ha portato alla morte di migliaia di persone per disidratazione e malattie, che non è altro che un crimine contro l'umanità di sterminio e un atto di genocidio".
Human Rights Watch ha intervistato 66 palestinesi di Gaza, 4 dipendenti della Coastal Municipalities Water Utility (CMWU) di Gaza, 31 operatori sanitari e 15 persone che lavorano con agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni umanitarie internazionali a Gaza. Human Rights Watch ha anche analizzato immagini satellitari, fotografie e video catturati tra l'inizio delle ostilità nell'ottobre 2023 e settembre 2024, nonché dati raccolti e stime prodotte da medici, epidemiologi, organizzazioni umanitarie ed esperti di acqua e servizi igienici.
A fronte di quanto rilevato - afferma Hrw nel rapporto - "i governi e le organizzazioni internazionali dovrebbero adottare tutte le misure per prevenire il genocidio a Gaza, tra cui l'interruzione dell'assistenza militare, la revisione degli accordi bilaterali e delle relazioni diplomatiche e il sostegno alla Corte penale internazionale".
Rapporto Msf,: 'Gaza è una trappola mortale'
I ripetuti attacchi militari di Israele contro i civili palestinesi negli ultimi 14 mesi, lo smantellamento del sistema sanitario e di altre infrastrutture essenziali, il soffocante assedio e la negazione sistematica dell'assistenza umanitaria stanno distruggendo la vita a Gaza. È quanto emerge dal nuovo rapporto internazionale di Medici Senza Frontiere (Msf) 'Gaza è una trappola mortale').
Msf chiede a tutte le parti - ancora una volta, con urgenza - un cessate il fuoco immediato per salvare vite umane e agevolare il flusso degli aiuti umanitari. Israele deve fermare i suoi attacchi mirati e indiscriminati contro i civili e i suoi alleati devono agire subito per proteggere le vite dei palestinesi e rispettare le regole della guerra.
"Le persone a Gaza lottano per la sopravvivenza in condizioni apocalittiche, ma nessun luogo è sicuro, nessuno è risparmiato e non c'è via d'uscita da questa enclave distrutta. La recente offensiva militare nel nord della Striscia è un chiaro esempio della guerra brutale che le forze israeliane stanno conducendo a Gaza e stiamo assistendo a chiare evidenze di pulizia etnica dal momento che i palestinesi vengono sfollati con la forza, messi in trappola e bombardati", dichiara Christopher Lockyear, segretario generale di Msf che ha visitato Gaza all'inizio di quest'anno.
"Tutto quello che le nostre équipe mediche hanno visto sul campo durante questo conflitto è coerente con le descrizioni fornite da un numero crescente di esperti legali e organizzazioni secondo cui a Gaza è in corso un genocidio. Pur non avendo l'autorità legale per stabilire l'intenzionalità, le evidenze della pulizia etnica e la devastazione in corso - tra cui uccisioni di massa, gravi lesioni fisiche e mentali, sfollamento forzato e condizioni di vita impossibili per i palestinesi sotto assedio e sotto i bombardamenti - sono innegabili".
In risposta ai terribili attacchi condotti da Hamas e da altri gruppi armati in Israele il 7 ottobre 2023 - in cui sono state uccise 1.200 persone e 251 sono state prese in ostaggio - le forze israeliane stanno schiacciando l'intera popolazione di Gaza. Secondo il ministero della Sanità, la guerra totale di Israele contro Gaza ha ucciso più di 45.000 persone, tra cui 8 membri dello staff di Msf. Il numero di morti legati alla guerra è probabilmente molto più alto a causa dell'impatto del collasso del sistema sanitario, delle epidemie e dell'accesso fortemente limitato a cibo, acqua e rifugi.
All'inizio di quest'anno le Nazioni Unite hanno stimato che più di 10.000 corpi sarebbero rimasti sepolti sotto le macerie. Le forze israeliane hanno impedito l'ingresso nella Striscia di beni essenziali come cibo, acqua e forniture mediche, oltre a bloccare, negare e ritardare l'assistenza umanitaria, come documentato nel rapporto di Msf. Circa 1,9 milioni di persone - il 90% dell'intera popolazione della Striscia - sono state sfollate con la forza, e molte sono state costrette a spostarsi più volte, si legge nel rapporto.
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