"Il decreto correttivo del Codice
della crisi, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, con cui
si chiarisce e migliora il testo del decreto legislativo del
2019, rappresenta una svolta fondamentale per la piena riuscita
dello stesso codice", perché le modifiche "sono estremamente
significative, sia per i professionisti ordinistici impegnati
nella gestione della crisi di impresa, sia per la riuscita di
alcuni nuovi istituti previsti dal Codice". Parola del
presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de
Nuccio, che è anche componente dell'Osservatorio permanente
sulla crisi di impresa presso il ministero della Giustizia.
"Decisamente apprezzabili - aggiunge - le modifiche all'art.
25-octies, in cui viene rivisto il meccanismo della segnalazione
anticipata per l'emersione della crisi di impresa", con "la
riformulazione dell'art. 25-octies, prevendendo l'attenuazione,
o anche l'esclusione della responsabilità per i sindaci che
siano attivati tempestivamente con la segnalazione all'organo
amministrativo, ma anche circoscrivendo in modo adeguato i
termini e le condizioni per considerare tempestiva tale
segnalazione: sessanta giorni dalla conoscenza effettiva (e non
dalla teorica conoscibilità) delle condizioni di crisi. Un
traguardo storico - prosegue de Nuccio - che si accompagna" alla
proposta di legge sulla responsabilità dei sindaci approvata
dalla Camera la settimana scorsa ed è "di buon auspicio per
quella che sarà la revisione dei reati fallimentari, in corso,
per la quale il Consiglio nazionale ha in più occasioni
sollecitato di veder ripristinato il perimetro del "dolo
eventuale" con la prova necessaria della intenzionalità".
L'albo dei gestori "diventa elenco", sottolinea ancora, "con
un riconoscimento delle prerogative degli Ordini professionali
vigilati dal ministero che, per definizione normativa,
sovrintendono alla gestione degli albi. Si differenziano così i
professionisti ordinistici da quanti non lo sono: per loro viene
finalmente meno l'obbligo del tirocinio attualmente previsto nel
testo vigente", chiosa.
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