"Lui ha giocato meglio e ha
meritato di vincere". Non cerca scuse Jannik Sinner dopo la
secca sconfitta contro Novak Djokovic, numero 1 al mondo, nella
finale delle Atp Finals di Torino. Non è nel carattere del
giovane talento altoatesino trovare delle attenuanti alle
delusioni in campo.
"Abbiamo preparato la partita molto bene. Ci sono sempre dei
momenti in cui senti che forse piano piano riesci a entrare in
partita - dice -, ma oggi non sono riuscito a prendere quel
momento. Se non fai certi quei punti è difficile vincere. Forse
potevo spingere un po' più, ma per come sentivo la palla in
partita era difficile" spiega. Poi aggiunge: "La differenza fra
oggi e due giorni fa? Oggi ero un po' più scarico a livello
fisico e quando giochi col migliore al mondo questo conta. La
partita con Nole mi ha mostrato che devo ancora migliorare,
adesso devo lavorare su questo". "Arrabbiato? Lo sono stato per
mezz'ora - prosegue - e poi cerco sempre di capire. Volevo
finire la stagione Atp vincendo. Sono un po' arrabbiato ma sono
anche felice di quello che ho fatto vedere questa settimana e
negli ultimi 3-4 mesi. L'anno prossimo proverò a fare un passo
avanti nella giusta direzione".
Per Sinner sono stati giorni ad alta intensità, di grandi
emozioni. "Un momento che non dimenticherò mai - racconta - è
quando sono uscito la prima volta dal tunnel del Pala Alpitour e
ho sentito un boato che non avevo mai sentito prima. Vuol dire
che piaci alla gente non solo come tennista ma anche come
persona, questa è la cosa più importante". Ora le finali di
Coppa Davis a Malaga. "Sono contento di far parte di questo
gruppo fantastico, ti dà una sicurezza. Sarà difficile, proverò
a dare il mio contributo, la mia forza e tanta energia
positiva".
Esulta Novak Djokovic, per la settima volta campione delle Atp
Finals. Il serbo continua a collezionare record: "Quella di oggi
- spiega - è stata una delle mie migliori performance della
stagione, e contro l'eroe di casa. Sono fiero di me stesso e
delle mie prestazioni in questi ultimi due giorni contro i
migliori del mondo, Alcaraz e Sinner, che mi hanno costretto a
dare sempre il meglio. Quella di oggi è stata anche una vittoria
tattica".
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