(ANSA) - TORINO, 5 APR - "C'è stata una gravissima
alterazione della realtà che ha causato in noi un dolore che non
ha prezzo e che solo pubbliche scuse da parte dei responsabili
potranno lenire". Così, da Bra (Cuneo), i figli di Antonio
Fissore, il piemontese (deceduto nel 2012) che l'indagine di un
ispettore di polizia ha trascinato nella vicenda del sequestro
Moro. I familiari hanno rintracciato amici e conoscenti e almeno
uno di loro si è detto assolutamente certo che quel giorno
'Tony' fosse a Cavallermaggiore.