Ue, Piemonte leader Italia per innovazione
Primo per ricerca e sviluppo imprese a livello nazionale
04 marzo, 17:52Per lungo tempo unico a eccellere in Italia, Paese tra i meno performanti sotto la media Ue, dal 2010 è in compagnia di Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia che hanno migliorato i loro risultati salendo di livello. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto 'Regional Innovation Scoreboard' della Commissione Ue.
Il Piemonte è primo in Italia per gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore imprenditoriale (indice pari a 0,503 punti, oltre un punto in più dalla seconda regione, la Lombardia, che resta distaccata a 0,398).
La regione del Nord-Ovest è seconda in Italia per l'innovazione interna alle pmi e per l'introduzione di prodotti e processi innovativi (rispettivamente con 0,664 punti e 0,651, preceduta in entrambi i casi solo dal Friuli), ma anche per il numero di occupati in attività ad alto tasso di conoscenze (0,768, dietro la Lombardia) e per la vendita di innovazioni sul mercato e alle imprese (0,544, meglio solo l'Emilia).
Il Piemonte è invece terzo tra tutte le regioni italiane per il numero di imprese che collaborano con altri (0,248, dietro Friuli e Basilicata) e per il numero di domande di brevetti (0,381, dietro Emilia e Friuli). Sin dalla fine degli Novanta ha infatti puntato sulle nuove tecnologie e le tic in particolare, su cui è molto avanzato, e ha poi creato reti d'imprese partecipando anche ai network Ue, pur utilizzando poco i fondi strutturali europei.
"Il Piemonte, assieme al Friuli e all'Emilia, sono le tre regioni più innovatrici d'Italia: questo significa - ha affermato il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani - che il Nord Italia è una parte d'Europa dove c'è una forte azione per competere, dove il tessuto industriale è forte e le imprese importanti, in una rete complessiva che permette a quella parte d'Italia di essere a livelli analoghi a quelli dei paesi più innovatori e fortemente in crescita".
Il Piemonte in particolare, ha detto Tajani, "è una regione dove c'è un tessuto industriale forte che gli ha permesso di resistere meglio che altre realtà italiane alla crisi" e in cui "la presenza della Fiat è importantissima, con tutta la rete di pmi del settore automobilistico". (ANSA).