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Sochi: arriva bob giamaicano, è subito Kingston-mania

11 febbraio

12 febbraio, 16:03

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Arriva bob giamaicano, subito Kingston-mania Arriva bob giamaicano, subito Kingston-mania
Sochi: arriva bob giamaicano, è subito Kingston-mania

di Lucia Sgueglia

Il loro motto è ''la cosa più bollente sul ghiaccio''. Niente di più lontano dalla Russia, forse. Ma per arrivare a Sochi, più di 10mila chilometri lontano da Kingston, hanno dovuto superare un percorso a ostacoli, e quell'autoironia che li ha resi famosi in tutto il mondo potrebbe portargli bene, anche se partono ultra sfavoriti. Dopo 12 anni di assenza dai Giochi, è sbarcata alle Olimpiadi Invernali la leggendaria squadra di bob della Giamaica, accolta con un trattamento che di solito si riserva alle star. Tutti la cercano, tutti la vogliono fotografare. Fu resa celebre in tutto il mondo dal film 'Cool Runnings' (''Quattro sottozero'') della Disney. Raccontava la storia della (vera) squadra giamaicana che partecipò a Calgary 1988 nel bob a quattro. Finì con un rovinoso 'fuori pista' a pochi metri dal traguardo, ma scatenò l'entusiasmo del pubblico e un'autentica 'febbre' di simpatia per la squadra venuta dal caldo e dal sole dei Caraibi.

Un'isola tropicale che non ha mai visto la neve e dove l'unico bianco è quello delle spiagge e dei cubetti di ghiaccio: abitata al 90% da discendenti di ex schiavi africani, famosa per la musica reggae col ''profeta'' Bob Marley, gli sprinter dell'atletica leggera come Usain Bolt, ma anche per traffico di droga e criminalità record. Il team originario era composto da un ex sprinter dell'atletica e da un capitano dell'esercito: tutto era nato per una scommessa di George Fitch e William Maloney, milionari americani che si trovarono in Giamaica ad assistere a delle corse di carretti a Kingston. L'associazione tra carretti che correvano sulla terra e bob che sarebbero scivolati sul ghiaccio fu immediata, e da quel momento cominciò la favola.

Cinque anni dopo, il film guadagnò alla squadra fan in tutto il mondo rendendo la disciplina popolarissima anche in patria tra i giovani. Stavolta, a 12 anni da Salt Lake City 2002, in gara il 17 febbraio toccherà al bob a due, con la coppia formata dal quarantaseienne Winston Watt, che era uno dei membri del team del 1994 e del 1998, e dall'ex velocista Marvin Dixon. ''Ci hanno accolti come se fossimo delle star'', ha detto il veterano Watts alla tv russa in lingua inglese Russia Today, meravigliato del calore dei locali. Raccontando le peripezie del gruppo: prima hanno dovuto racimolare on line i soldi (sul sito web http://jamaicanbobsled.com; pare abbia contribuito anche Bolt), poi le cattive condizioni meteorologiche hanno costretto il loro aereo ad atterrare a Philadelphia, e, infine, le attrezzature sono giunte in ritardo. Ma ora il team, secondo Watts, ''è concentrato sul fatto che siamo qui a Sochi''.

Troppo caldo, annullate due prove discesa donne - Fa caldo sulle piste olimpiche di Rosa Khutor. Le temperature, che si sono alzate di qualche grado negli ultimi giorni a Sochi e anche sui siti montani, hanno infatti spinto la Fis ad annullare le due prove valide per la per la discesa femminile: dietro la decisione la volontà di preservare il tracciato di gara e la neve. Le atlete hanno comunque avuto modo di testare la pista: l'Italia schiera Daniela Merighetti, Verena Stuffer, Elena Fanchini, Nadia Fanchini. Confermato invece il primo allenamento degli uomini in vista della supercombinata, ma senza azzurri che hanno deciso in accordo con lo staff tecnico di non scendere e risparmiare le energie. Il quartetto italiano proverà domani e giovedì, prima della gara in programma il 14.

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