Duello Renzi-Grillo, uno streaming di fuoco
Grillo si getta in un monologo fiume. Ma l'ex rottamatore lo punzecchia
19 febbraio, 20:37Correlati
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Giusto il tempo per 'annusarsi' un po', col presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi che sveste i panni del rottamatore per indossare quelli dell'ospite dall'aplomb incrollabile, e poi scatta il finimondo. Beppe Grillo, infatti, non ci pensa nemmeno a far parlare il premier in pectore e lo mette alle corde con una mitragliata di dichiarazioni sprezzanti: "Sono venuto a dimostrarti nostra totale indignazione per quello che rappresenti: noi siamo coerenti tu non sei credibile", attacca il leader pentastellato in apertura d'incontro. Poi l'affondo.
"Sono qui per esprimere la nostra totale indignazione a quello che tu rappresenti, non ci interessi, rappresenti De Benedetti e gli industriali, fai il giovane ma non lo sei".
Matteo Renzi, dal canto suo, ha cercato di resistere al fiume in piena dell'ex comico - "Ti do tre minuti, non abbiamo tempo per te, non abbiamo tempo da perdere" - e quando ha potuto gli ha risposto a tono: "Questo non è il trailer del tuo show, non so se sei in difficoltà sulla prevendita, se vuoi ti aiuto, ma il tuo popolo ti ha chiesto di incontrarmi... Ma tu non sei mai stato democratico". Una provocazione alla quale Grillo ha abbozzato con una risata ma che deve aver colto il segno, visto che da lì in poi l'ormai ex sindaco di Firenze non è più riuscito a spiccicare parola. Quindi, a un certo punto, Renzi ha un perso le staffe e ha interrotto il monologo del leader del Movimento:
"Qui dobbiamo occuparci dei problemi della gente. Beppe, esci da questo blog!"
Grillo a questo punto si è alzato e ha chiuso le "consultazioni". Poi, davanti ai giornalisti, ha ripreso il filo delle invettive. Renzi, poco dopo, ha affidato a Twitter le sue impressioni:
Mi spiace tanto per chi ha votato 5Stelle. Meritate di più, amici. Ma vi prometto che cambieremo l'Italia, anche per voi #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) February 19, 2014
In rete intanto si era già però scatenata la battaglia degli hashtag: da una parte "#sfiduciamorenzie" e dall'altra "#escidaquestoblog"