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Il governo Renzi: 16 ministri, metà donne. Padoan all'Economia, Esteri a Mogherini

Oggi il giuramento. Orlando alla Giustizia, Delrio sottosegretario. Confermati ministeri ad Alfano, Lupi e Lorenzin. Guidi allo Sviluppo, alle politiche sociali Poletti

02 marzo, 22:00
Reporter all'esterno del Quirinale Reporter all'esterno del Quirinale
Il governo Renzi: 16 ministri, metà donne. Padoan all'Economia, Esteri a Mogherini

Matteo Renzi scioglie la riserva e, con una certa irritualità rispetto al protocollo, annuncia via Twitter l'imminente nascita del suo governo: "Arrivo, arrivo, la volta buona", "cinguetta" poco prima del termine del colloquio di due ore e mezzo con Giorgio Napolitano al Quirinale. Il Renzi One - sedici ministri, otto donne - giurerà oggi alle 11,30 e il premier si premura di spiegare che il suo è un governo per le riforme e di legislatura, con l'obiettivo di "fare cose fin da domani" e "fino al 2018".

Dunque, "dovendo fare un governo di 4 anni, l'aver impegnato due ore e mezzo e' un tempo di messa a punto ben investito". Napolitano non può che "condividere profondamente" l'idea di "tempi brevi" per le riforme e di un esecutivo di legislatura. ("la mano sul fuoco in Italia non la possiamo mettere, speriamo che tutto vada per il meglio", si cautela però). E il Capo dello Stato frena gli autori di retroscena a tinte forti: "il mio braccio non e' stato sottoposto ne' l'altro ieri ne' oggi a nessuna prova di ferro".

Dunque oggi per Renzi il giuramento ed il primo consiglio dei ministri (con il passaggio delle consegne con Enrico Letta, al quale sia Renzi che Napolitano esprimono gratitudine e stima), lunedì il discorso programmatico del nuovo governo al Senato e la fiducia, Martedi la fiducia alla Camera.

Ecco la squadra: 

 

''Nessun braccio di ferro'', ha spiegato Giorgio Napolitano al termine della maratona prendendo un pò in giro i ''retroscenisti a tinte forti''. I suoi collaboratori lo descrivono sereno dei consigli dati e soddisfatto della squadra formata dal sindaco di Firenze al quale ieri il Quirinale ha dato un ''endorsment'' pieno e senza riserve. Ciò non toglie che la quadratura del cerchio sia stata complessa e frutto della mediazione tra l'esperienza del Colle e l'intuito del premier incaricato.

Un mix che sembra funzionare, almeno a sentire le dichiarazioni concilianti sia di Renzi che di Napolitano dopo l'ufficializzazione dei 16 nuovi ministri di quello che è il governo più giovane della storia della repubblica. Il siluramento di Emma Bonino agli Esteri è stato il nodo di queste ultime ore: Napolitano, si è appreso, non ha mancato di rappresentare a Renzi tutte le sue perplessità su questa scelta. Non per l'ottimo profilo della Mogherini, ma il capo dello Stato riteneva che in un momento non semplice nelle relazioni internazionali si potesse mantenere la vecchia architettura.

Ma Renzi ha spiegato che aveva bisogno di mandare un messaggio di forte novità anche all'estero e che sarebbe bastata la ''consistenza'' di Padoan a rassicurare le cancelliere europee della voglia dell'Italia di tenere a bada i conti pubblici.

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