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La copertina del libro del giorno

'Impresa impossibile'

di Corrado Formigli

di Nicoletta Tamberlich

ROMA - I nuovi giganti sono gli imprenditori tartassati dal fisco e abbandonati dalle istituzioni che con una buona dose di masochismo, facendo squadra con i loro dipendenti, non hanno mollato a dispetto della crisi e delle peggiori delle situazioni. Sì, perché agli italiani manca lo Stato, non il cuore, né l'intelligenza, tant'è che alcuni di loro, riescono comunque a farcela. E' questo il punto di partenza del libro di Corrado Formigli, giornalista e conduttore di Piazzapulita, dal titolo Impresa Impossibile (Mondadori Strade Blu).

Otto storie, dall'Emilia alla Puglia, di piccoli e medi imprenditori, che nel cuore della recessione sono riusciti a fare lievitare i loro profitti e, soprattutto, a mantenere l'occupazione nelle rispettive aziende. Una copertina che con una bella metafora illustra il contenuto del libro: uno splendido fiore giallo che sboccia sulla terra così arida da essere piena di crepe. Andando su e giù per l'Italia Formigli, da inviato di razza, ha raccolto e verificato di persona le storie di uomini e donne che sono riusciti a far crescere il loro fatturato e ad ampliare le loro aziende andando contro corrente nel bel mezzo di una situazione decisamente drammatica per l'economia. Ci sono riusciti nonostante le leggi avverse, la burocrazia farraginosa e la tassazione spropositata.

''Sono tante le facce di italiani perbene che mi tornano in mente. Facce stravolte, voci strozzate, gesti duri. I tartassati dalla crisi, quelli presi a calci dalle istituzioni e dalle banche. I piccoli e medi imprenditori onesti sono i nuovi eroi italiani. Mai avrei pensato di arrivare a scriverlo. E dedicare loro il mio primo libro. Raccontando otto imprese eccezionali nel cuore della recessione. Mai - scrive l'autore e giornalista - avrei pensato di arrivare a scriverlo. E dedicare loro il mio primo libro. Raccontando otto imprese eccezionali nel cuore della recessione''.

''Al di là della retorica del padroncino spolpato da Equitalia, nel crac italiano di questi mesi c'è anche molta improvvisazione, tanta cialtroneria. L'incapacità di reggere la competizione. La crisi sta facendo selezione, liberandoci di chi è inadeguato a stare sul mercato, dei mille furbetti che sono rimasti immeritatamente a galla nella grande palude. La crisi inghiotte le nostre imprese a ritmi impressionanti, e nel caos muoiono i sani e i malati. Ma se vogliamo raccontare cosa c'è domani - rileva Formigli - non possiamo fermarci ai defunti. Non lo scrivo per buonismo o spirito di patria: per come siamo messi oggi, il pessimismo è un sentimento onesto. E non è con l'ottimismo elettorale che ci caveremo fuori dai guai''.

''Però limitarsi a raccontare chi è caduto e chi cadrà non basta più. Io ho due figlie e sto tentando di capire se l'Italia è ancora un Paese per loro. Perciò ho preso la macchina e percorso il nostro Paese da Nord a Sud. Imbattendomi nell'Italia che ci crede, nonostante il vento cattivo che soffia contro.

Le persone che conoscerete in queste pagine sono generose, creative, orgogliose ed egocentriche. Ho cercato prodotti speciali, visioni curiose, intenti maniacali. Ho trovato imprenditori geniali. Incazzati, disillusi e un po' folli, però mai stanchi di provarci''.

Tra gli otto illuminati, una delle storie più interessanti è quella di Michele Alessi che, invece di mandare i lavoratori in cassa integrazione li ha mandati a sue spese a fare lavori socialmente utili come assistenza ai disabili, manutenzione delle scuole, pulizia delle strade della cittadina di Omegna (Novara) - spese che il Comune non poteva più sostenere. Ma anche quella della giovane imprenditrice Benedetta Bruzziches.

Il suo "miracolo" iniziato a 23 anni, quando è partita per l'India per imparare a disegnare borse, la vede oggi ai vertici di una brillante carriera. Crea dei pezzi senza precedenti, delle borse che lei stessa definisce "talismani per ogni donna".

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