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A sei anni dalla morte Roberto Bolano diventa scrittore di culto
di Michele Cassano
Italiani tutti allenatori della nazionale, super esperti di moduli di gioco e storia del pallone, ma dall'ultimo libro di Stefano Livadiotti emerge qualcosa che sanno fare ancora meglio. Lo sport nazionale non è il calcio, ma fregare il fisco. Qualche cifra? Il 27% dei contribuenti non sgancia un euro e quelli che dichiarano più di un milione occuperebbero tutti insieme un terzo delle poltrone della Scala. Risultato? In dieci hanno l'agenzia delle entrate ha accumulato crediti per 807 miliardi di euro e ne ha riscossi appena 69. In tempi in cui gli agenti della riscossione vengono spesso visti come vampiri succhia sangue e il capo di Equitalia, Attilio Befera, viene soprannominato 'Artiglio', il giornalista dell'Espresso va controcorrente. E spara a zero contro il Pdl di Silvio Berlusconi che - sostiene - è stato il partito dei ladri di tasse.
Per dimostrarlo l'autore fa ricorso a uno studio condotto in esclusiva per il libro: da un grafico, che dall''82 in poi analizza pressione fiscale effettiva e apparente governo per governo, emerge che con Berlusconi premier cresce l'evasione e anche il peso per chi effettivamente le tasse le paga. Già all'esordio nel '94 il Cavaliere, proprio in virtù di un patto con gli evasori, riesce a conquistare due terzi dei lavoratori autonomi che gli restano fedeli anche quando nel 2001 torna al governo al grido "Meno tasse per tutti". E ora? La tesi di Livadiotti, che, espressa nel corso di Ballarò gli ha già causato critiche dal Movimento 5 Stelle e la menzione sul blog di Grillo come 'Giornalista del giorno', è che Berlusconi sia stato costretto dalla crisi a tradire le promesse elettorali, costringendo la sua base a passa in massa con il Movimento populista dell'ex comico. Il giornalista, già autore di tre libri inchiesta sulla casta dei sindacalisti e dei magistrati e poi sul Vaticano, mette in fila cifre e grafici.
E nel finale spiega: "se gli opposti schieramenti se le sono date di santa ragione per favorire le rispettive basi elettorali, su un fronte hanno lavorato tutti insieme appassionatamente, garantire un trattamento fiscale di privilegio ai parlamentari": la loro aliquota media Irpef è del 18,7%, contro una media allo 39,4%, e la liquidazione è esentasse. A dispetto degli sforzi apparenti, l'esame delle leggi approvate negli ultimi due decenni dimostra che la lotta all'evasione è solo una farsa e il sistema consente agevolmente a chi non vuole pagare di farla franca. Gli automi - spiega l'autore - dichiarano redditi da fame, eppure in Italia ci sono 2,7 milioni di auto di lusso e 600 mila barche. Se non bastasse, l'Italia è il quinto mercato al mondo per vendita di Bmw e il sesto per vendite di champagne. Insomma, la nostra ricchezza è vicina a quella degli svizzeri. Altro che "resistere, resistere, resistere", il motto del Belpaese sembra essere "evadere, evadere, evadere" e c'è poco da sperare. "Non è certo da questi politici - avverte Livadiotti - che si può aspettare una seria guerra ai ladri di tasse, per l'ottimo motivo che Lorsignori lo sono per primi".
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