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Michele Mariotti torna a dirigere a Bologna il 17 giugno

Michele Mariotti torna a dirigere a Bologna il 17 giugno

In programma brani di Sibelius, Shostakovich, Schubert

BOLOGNA, 14 giugno 2024, 15:50

Redazione ANSA

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Dopo essere salito sul podio dell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna dal 2007 al 2018, gli ultimi cinque anni come direttore musicale, Michele Mariotti torna a dirigere sotto le Due Torri, lunedì 17 giugno alle 20.30 all'Auditorium Manzoni, alla guida però della Filarmonica del Teatro Comunale, che dell'altra compagine è una emanazione diretta.
    Quando arrivò al Comunale Mariotti era un giovane direttore, 28 anni, cresciuto proprio assieme all'Orchestra di Piazza Verdi, che dal 1987 è stata l'orchestra del Rossini Opera Festival a Pesaro, la città di Mariotti. Per questo suo atteso ritorno al Manzoni, Michele Mariotti ha scelto un programma assai conosciuto che incastona tra quel piccolo gioiello orchestrale che è Valse triste di Jean Sibelius e l'ultima Sinfonia di Franz Schubert, "La grande", una pagina che sprigiona freschezza come il Concerto N. 2 per pianoforte e orchestra in fa maggiore, che Dmitrij Shostakovich realizzò per il figlio diciannovenne Maksim. A Bologna sarà interpretato da una pianista pressoché coetanea del dedicatario: la ventenne russo-armena Eva Gevorgyan, vincitrice di oltre quaranta concorsi pianistici.
    Eva Gevorgyan debutta nella stagione bolognese assieme a quello che oggi è diventato il direttore musicale del Teatro dell'Opera di Roma. Molto amato anche da Leonard Bernstein, che ne diede la prima esecuzione americana nella duplice veste di solista e direttore a New York, il Secondo Concerto di Shostakovich fu tenuto a battesimo dal figlio del compositore a Mosca nel 1957. Sibelius scrisse Valse triste per le musiche di scena del dramma simbolista Kuolema ("La morte") del cognato Arvid Järnefelt, ma divenne celebre come pezzo da concerto a sé stante dopo il successo della prima esecuzione nel 1904. La Sinfonia N. 9 di Schubert, invece, venne eseguita per la prima volta al Gewandhaus di Lipsia nel 1839 con la direzione di Felix Mendelssohn. Composta tra il 1825 e il 1828, "La grande" aveva avuto una genesi travagliata ed era stata rifiutata dall'orchestra della Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna.
   
   

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