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Francesco, il papa venuto da lontano

Dal saluto di Benedetto XVI alla Pasqua di Bergoglio

10 aprile, 17:07

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Francesco, il papa venuto da lontano

di Cinzia Conti

Ha cominciato nei primi secondi del Papato con quella sua croce di ferro, la veste bianca senza mozzetta e stola e quel coinvolgente "fratelli e sorelle buonasera". Papa Francesco comincia il suo cammino da Pontefice con una prima rottura degli schemi. Niente, rispetto ai tanti, piccoli e potenti gesti di questi primi cinque giorni. E niente, viene da pensare, rispetto a quello che farà nel futuro. Insomma papa Francesco, che paga il conto alla casa del Clero e non abbandona le sue usurate scarpe nere, che odia le auto blu e - non potendo più usare metrò e bicicletta - si infila nel pulmino con i cardinali, che scoppia in allegre risate e mostra il pollice alzato ai fotografi, che ama il calcio e il tango e ammette di aver avuto una fidanzatina, continua a sorprendere.

Anche nella prima domenica "Bergoglio-style". Vestito come gli altri sacerdoti celebra la messa nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano e poi saluta e abbraccia uno a uno i presenti. Scambia qualche parola anche con Pietro, il fratello di Emanuela Orlandi scomparsa da oltre trent'anni. Un'apertura nei confronti dei familiari della giovane che avevano chiesto più volte nei mesi scorsi di ricordare la vicenda all'Angelus. Ma a papa Francesco non bastano i saluti dentro la chiesa.

E, con un gesto senza precedenti, esce e si dirige a piedi verso la folla che lo acclama oltre le mura vaticane. Il tutto sotto gli occhi interdetti degli uomini del servizio di sicurezza e la sorpresa e la commozione dei fedeli, che lo abbracciano con slancio. Rivisitato anche il tradizionale momento alla finestra: davanti a una piazza San Pietro gremita all'inverosimile Francesco, dopo un discorso a braccio e ricco aneddoti e mimica, salta i tradizionali saluti nelle lingue straniere e augura 'Buona domenica e buon pranzo' a tutti. Nel primo tweet chiama i suoi interlocutori "cari amici" e li ringrazia, chiedendo di continuare a pregare per lui. Ieri rivoluzione anche all'incontro con la stampa. Il Papa impartisce la benedizione di cuore ma in silenzio nel rispetto dei "molti dei presenti non sono cattolici e non sono credenti". Non da poco anche il suo racconto dei momenti clou del Conclave, quando ha capito che sarebbe diventato Papa e ha pensato ai poveri e alle guerre e ha scelto il suo nome. E poi la frase scherzosa ai giornalisti: "Avete lavorato, eh?".

E infine, da vero poverello di Assisi, le carezze al labrador, che accompagna Alessandro Forlani della Rai, che è non vedente. Ricco di eventi rivoluzionari anche il primo giorno da Pontefice: la messa con i cardinali nella Cappella Sistina con la semplice casula, la scelta di celebrare non più con spalle al popolo e con la cattedra al centro. E poi nell'incontro con i porporati, chiamati e trattati da "fratelli". Nello slancio per salutare il cardinal Sodano inciampa e quasi cade. Poi non permette loro di inginocchiarsi, li abbraccia e bacia tutti e con qualcuno ride di gusto. Ora bisogna solo prepararsi alle novità del giorno dell'intronizzazione. La prima si conosce già: niente seminaristi romani ma ad accompagnarlo nel giorno più importante della sua vita la forza dell'ordine più umile, i francescani del santuario di La Verna.

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