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Giura il governo Renzi, ma con Letta è gelo

Stretta di mano fredda e velocissima a Palazzo Chigi. Sondaggio di Civati su web: 'Votiamo la fiducia?'. Osservatore Romano: 'Molto positiva la presenza di otto donne'

23 febbraio, 15:07
Enrico Letta e Matteo Renzi  durante il 'suono della campanella'
Enrico Letta e Matteo Renzi durante il 'suono della campanella'
Giura il governo Renzi, ma con Letta è gelo

"La ricreazione è finita!". Con queste parole Matteo Renzi ha dato il via al primo Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi, mentre faceva tintinnare la campanella che pochi minuti prima gli aveva consegnato il premier uscente Enrico Letta. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo aver trascorso il pomeriggio a lavoro nel suo studio a Palazzo Chigi, ha lasciato la sede del Governo.

Casa Bianca, Obama si congratula con Renzi - Il presidente americano Barack Obama si è congratulato con il premier Matteo Renzi e con il nuovo governo italiano dopo il giuramento di oggi. Lo fa sapere la Casa Bianca in una nota, sottolineando che gli Stati Uniti e l'Italia condividono una "duratura amicizia". Il presidente americano, Barack Obama, ''non vede l'ora di lavorare a stretto contatto con il premier Matteo Renzi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano'' in quanto gli Stati Uniti e l'Italia ''intendono promuovere insieme l'occupazione e le opportunita' economiche sulle due sponde dell'Atlantico e affrontare le complesse sfide sulla sicurezza odierna''. Lo afferma la Casa Bianca.

Rapidissimo il passaggio delle consegne tra i due: dopo il tradizionale suono della campanella, utilizzata dal premier per dare inizio alle riunioni del Cdm, c'è stata una gelida e velocissima stretta di mano tra il premier entrante e quello uscente nella sala delle Galere. Il premier uscente, Enrico Letta, ha consegnato la campanella a Matteo Renzi senza quasi guardarlo negli occhi. Poi, velocemente, c'e' stata una stretta di mano tra i due. Letta si è quindi girato immediatamente per avvicinarsi all'uscita. Nel cortile, ha assistito al saluto dei dipendenti affacciati alle finestre e ha ricambiato portandosi in segno di riconoscenza la mano sul cuore.

Poi, immediatamente, Letta ha scritto su Twitter: 

Prima, Renzi e i ministri avevano giurato nelle mani di Giorgio Napolitano.

"Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l'Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici" twitta Renzi ringraziando chi lo sostiene.

Dopo il giuramento, Renzi e i nuovi ministri si sono recati a Palazzo Chigi per il passaggio di consegne. E Letta twitta: 

Intanto Pippo Civati chiede  ai militanti su web se votare o no la fiducia al governo Renzi alla vigilia dell'incontro della sua area a Bologna. Il deputato Pd vuole un parere, "perché sono di solito gli elettori a scegliere". E domanda pure se per il futuro sia meglio rimanere nel Pd o "ricostruire la sinistra" con gli altri partiti. "Siccome il vero problema di questa situazione, che precede qualsiasi giudizio su Renzi, sul suo governo e soprattutto sulla sua maggioranza, è il fatto che si sia proceduto per l'ennesima volta assemblando gruppi che tutti avevano votato per fare altro, vi chiediamo ancora di partecipare".

Per l'Osservatore Romano, il governo Renzi "si caratterizza per la novità molto positiva della presenza, su sedici ministri, di otto donne", e "per l'età media, di 48 anni". '"Il nuovo esecutivo - si legge - è nato rispettando le scadenze stabilite".

Dunque, "dovendo fare un governo di 4 anni, l'aver impegnato due ore e mezzo e' un tempo di messa a punto ben investito". Napolitano non può che "condividere profondamente" l'idea di "tempi brevi" per le riforme e di un esecutivo di legislatura. ("la mano sul fuoco in Italia non la possiamo mettere, speriamo che tutto vada per il meglio", si cautela però). E il Capo dello Stato frena gli autori di retroscena a tinte forti: "il mio braccio non e' stato sottoposto ne' l'altro ieri ne' oggi a nessuna prova di ferro".

Napolitano dice di essere d'accordo con l'obiettivo fissato da Renzi di un esecutivo che arrivi alla fine della legislatura. "La mano sul fuoco in Italia non la possiamo mettere - ha aggiunto Giorgio Napolitano - speriamo che tutto vada per il meglio".

Dunque oggi per Renzi il giuramento ed il primo consiglio dei ministri (con il passaggio delle consegne con Enrico Letta, già a Palazzo Chigi ad attendere il nuovo premier, al quale sia Renzi che Napolitano esprimono gratitudine e stima), lunedì il discorso programmatico del nuovo governo al Senato e la fiducia, Martedì la fiducia alla Camera.

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