Romano, l'apprendistato doveva dare maggiori risultati
"Mi aspettavo associazioni di categoria più propositive"
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"L'apprendistato doveva portare frutti maggiori e risultati più positivi, mi aspettavo un contributo superiore dalle associazioni di categoria che proverò a far sedere attorno a un tavolo per discutere di politiche per il lavoro e per i giovani". E' critico il Presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, nei confronti di quello che è stato il destino della legge sull'apprendistato approvata nei mesi scorsi.
La legge è nata sotto i migliori auspici con l'obiettivo di colmare un'enorme lacuna nel sistema campano e soprattutto per arginare la fuga di cervelli verso altre regioni e verso l'estero. Poi però qualcosa si è fermato, come se una parte dell'idea che ha animato questa legge fosse venuta un po' meno.
"Questa legge - dice Romano - resta un importante risultato, ma nella sua attuazione doveva dare frutti maggiori. La politica va sicuramente sollecitata per creare opportunità, ma è vero che anche le associazioni di categoria, le Camere di commercio, le Unioni degli industriali, etc. dovrebbero avere un ruolo diverso, più propositivo. Dovrebbero essere anche loro a spingere la politica affinchè vengano approvate delle norme e affinchè si mettano in campo percorsi che favoriscano opportunità nuove soprattutto per i giovani. E invece mi pare che queste in Campania non sollecitino la politica nel modo giusto". La legge regionale individua quattro tipologie di apprendistato: per la qualifica e per il diploma professionale, ovvero stipulato con i soggetti tra i 15 e i 25 anni anche per evitare la dispersione scolastica. Il monte ore annuo di formazione non potrà essere inferiore a 400, ma per gli apprendisti di età superiore a 18 anni potrà essere ridotto nel caso di riconoscimento del possesso dei crediti formativi; il contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere che riguarda soggetti dai 18 ai 29 anni, e l'età è innalzata in via sperimentale fino ai 32 anni anche per i disoccupati di lunga durata che hanno accesso ai benefici all'assunzione previsti dalla legge. Viene inoltre istituita la figura di maestro artigiano e della Bottega scuola per diffondere e per sostenere l'interesse dei giovani per l'artigianato. Poi il contratto di alta formazione che riguarda i giovani laureati fino ai 29 anni ed esteso fino ai 35 che può inoltre essere stipulato per il praticantato per l'accesso alle professioni ordinistiche o per esperienza professionale attraverso intese promosse dalla Regione Campania con i Consigli degli ordini professionali e le Scuole di specializzazione per le professioni legali.
"Noi abbiamo un lavoro importantissimo ed è quello di legiferare - dice Romano - Quello possiamo e dobbiamo fare, ma il nostro lavoro va supportato e da questi soggetti potrebbero arrivare suggerimenti importanti. Regione, politica e associazioni di categoria devono sedersi attorno a un tavolo e ragionare su questo, sicuramente mi renderò artefice di un incontro del genere. Chi va via da questa regione non ha colpe, siamo noi che dobbiamo lavorare per varare norme che contrastino le piaghe che affliggono questa regione".